La mobille è donna.
La Mobille sono io.

La Mobille Lampade

Ha i capelli ricci trasformati, pettinati quel tanto che basta per stare nel mondo, veste abiti strani e parla con la r francese. La mobille è nata sotto la buona stella del coraggio, della temerarietà, della pazienza e della forza. La mobille si muove, è movimento puro, un divenire che inizia e finisce sulle ruote. Vecchie, usate, stanche a volte, ma che, per loro natura, semplicemente, ruotano. Continuamente dentro e fuori dal tempo. La Mobille è un luogo della città, un angolo lento – qui non si corre - dell’infinito fascino di questa magnifica città, uno spazio del quartiere. Qui si gusta con lentezza.

In una via delle più antiche in città, vicina alla porta Camollia - “Cor magis tibi Sena pandit” – che ti prende il cuore e non lo lascia più; rannicchiata in un luogo fascinoso, una storica piccola amata stamperia, appoggiata su un pavimento di mattoni vecchi e intoccabili, nella penombra di un portone grande come solo i vecchi portoni possono esserlo, protetta dai muri più antichi, La Mobille esiste aspettando di essere conosciuta. Con il suo vintage, con il suo modernariato, il suo vintage industriale, con il suo ancora più datato, magari scrostato, ma sempre intatto nella sua purezza e bellezza.

La Mobille è officina del bello. È fuoco e acqua insieme. Non è di moda. La Mobille fa la propria moda.

La mobille cerca,
trova, inventa. sempre

E sempre accoglie: i miei due bambini, che a volte troverete a giocare dentro o appena fuori, il viaggiatore che cerca il salto nel tempo, il lavoratore che sa prendersi il proprio tempo prima di rientrare a casa. Spalancare il portone ogni mattina, con qualsiasi cielo, è impagabile; incorruttibile la curiosità di quale meraviglia, oggetto, storia o persona, porterà quel giorno.

Mobili e arredi del tempo che fu. Oggetti lasciati andare e non trattenuti. A volte amatissimi come figli. Atmosfere che odorano di polvere, strada e case, magazzini, cantine, garage, rimesse, campi. Dopo aver trovato, e scelto, la Mobille sa trasformare.

La Mobille Bauli antichi

DOPO AVER TROVATO, E SCELTO, LA MOBILLE SA TRASFORMARE Quel qualcosa in qualcos’altro che qualcuno magari non vede.

La Mobille cinepresa e film di una volta

Ma che qualcun altro vuole ed è capace di percepire.

Tra i muri scialbati, nella luce di un azzurro color nostalgia – cantava qualcuno – su un pavimento imperfetto quanto la vita che si fa, respirano cose trovate con sorpresa, cercate alla lunga, o scoperte per caso, per e con il gusto di. Nella musica accennata di anni lontani e ancora così vivi, ricchi di storie, racconti, aneddoti, particolari strani.

È così che l’impresa un giorno è nata. Per l’ammissione di un desiderio, forte quanto la paura, che quel giorno ha scelto di farsela tutta la strada, con la fatica delle ruote, dei pedali e niente motore. Guardando all’insù, con lo stupore dell’artista, lanciato nella passione del proprio essere, che’ se guardi basso cadi. Da quel preciso momento, decidere di tenerla in pancia è stato quasi facile. Naturale. Ovvio. Inevitabile.

E allora sono arrivati lo studio, la pratica, la ricerca, orientati dalla costanza e qualche spunto di casualità fortunata.

La Mobille arreda il tuo giardino

Il principio che guida la selezione è: ciò che piace a noi. E che, speriamo possa piacere anche al pubblico. Crediamo profondamente che ogni oggetto possieda una vita propria che va oltre l’apparenza. Chi entra a La Mobille deve essere disposto a lanciare quello sguardo oltre.

Deve voler provare a immaginare: quel pezzo dove può stare? Quel mobile come sarebbe se cambiasse colore, o forma? Quella porta vecchia, in cosa può trasformarsi? Quella lampada ha una luce che mi ricorda… oppure, con semplicità: mi piace.

L’uso didascalico delle cose non basta mai a La Mobille. Non è il principio unico che guida chi sceglie di entrare a guardare; ne è richiesto un altro, più perspicace, più immaginifico, più freak. Quindi, non solo boutique, ma necessariamente anche un piccolo spazio di laboratorio – di stampo conservativo, nell’ottica che il bello non abbia bisogno di grandi interventi, e che il fascino del vecchio imponga il mantenimento come segno di pregio, laddove non indispensabile - dove tutte queste cose possono essere.

Nel quale ogni cliente, o curioso, può e deve esprimere un piccolo desiderio di trasformazione, che da solo basterebbe a fare la differenza, il piacere della creazione, la sua magia.

Con il tempo, l’intenzione è quella di ospitare bolle di artigianato locale, giovane e sapiente. Per questo cerchiamo creativi e artigiani che propongano la propria originale abilità come forma nutriente di collaborazione.

Un domani, spero non troppo lontano, la Mobille dovrà diventare forte e brava da poter ospitare vite in cambiamento, che con lo stesso coraggio si affacceranno a un desiderio e vorranno sostegno. Per tutte loro, la Mobille è oggi e ci sarà allora.

Qui gli oggetti possono diventare, se lo si vuole. Acquistando cose vecchie, ma anche vendendole. Se piaceranno, saranno le benvenute nel nido. Non abbiate timore di chiedere.

Chiunque è il benvenuto, chiunque è chiamato a partecipare.

Camilla